Domenica 7 maggio 2023 si celebra la Giornata nazionale di sensibilizzazione dell’8xmille alla Chiesa Cattolica.
E’ doveroso, allora, offrire qualche informazioni in merito, che spieghi in che cosa consiste e le eventuali modalità per partecipare.
Fino al 1984 erano tre le fonti di finanziamento della Chiesa in Italia:
- le offerte libere dei fedeli (e non deducibili dal reddito imponibile Irpef), ad esempio quelle fatte durante la messa. La chiesa ha sempre vissuto contando principalmente su questi importi
- il finanziamento diretto da parte dello Stato attraverso gli stipendi e le pensioni assicurati solo a taluni sacerdoti (ad esempio quelli che svolgevano funzioni di cappellano negli ospedali, nelle carceri, nelle forze armate e quelli che insegnavano religione nelle scuole pubbliche)
- il finanziamento diretto da parte dello Stato, attraverso le congrue e gli interventi in favore della costruzione di nuove chiese. Le congrue rappresentavano in pratica uno stipendio mensile pagato dallo Stato ai sacerdoti che erano titolari di un incarico ecclesiastico
A seguito dell’accordo tra Stato e Chiesa del 15 novembre 1984, a partire dal 1989 sono cessate le due forme di finanziamento diretto (congrue e contributi per l’edilizia del culto) ed è entrato in funzione un nuovo sistema fondato essenzialmente su “8xmille” e “Offerte per il Clero”.
Inoltre sono stati aboliti i benefici ecclesiastici e i loro beni sono stati trasferiti ai nuovi Istituti diocesani per il Sostentamento del Clero. Questi Istituti con i redditi ricavati dall’amministrazione di questi beni concorrono ad assicurare il sostentamento di tutti i sacerdoti (non più quindi dei soli vescovi, canonici e parroci) che svolgono il proprio ministero in servizio alle diocesi italiane.
Tale rinnovamento ha quindi fortemente innovato le forme di sostegno economico alla Chiesa Cattolica.
Ma l’innovazione più grande è stata operato soprattutto sul modo di pensare, promuovendo la partecipazione dei fedeli alla vita della comunità.
Il sistema infatti si basa su due convinzioni:
- La principale responsabilità di provvedere alle necessità economiche della Chiesa non spetta nè allo Stato e nè al Vaticano, ma ai fedeli (ad esempio attraverso le offerte domenicali)
- A certe condizioni è legittimo un aiuto da parte dello Stato e dei cittadini attraverso l’8xmille e le offerte deducibili per il sostentamento del clero
Ma cosa sono l’8xmille, il 5xmille e il 2xmille?
Ogni anno, al momento della dichiarazione dei redditi, lo Stato mette a disposizione dei contribuenti una quota del gettito complessivo dell’IRPEF (imposta Reddito Persone Fisiche) per scopi sociali ed umanitari oppure religiosi o caritativi e chiede loro di indicare a chi e per quali scopi deve essere destinata.
Le quote sono differenziate e sono dell’8xmille, del 5xmille e del 2xmille.
Ricordiamo brevemente le destinazioni di ciascuna quota, rinviando ad una seconda parte altre indicazioni utili in merito.
8xmille
La quota del gettito Irpef dell’8 per mille sarà comunque destinata, e ripartita in proporzione alle preferenze di chi ha firmato:
- Alla Chiesa cattolica che gestirà i fondi a norma di legge 222/85 per esigenze di culto e pastorale, carità, e sostentamento del clero.
- Allo Stato italiano che gestirà i fondi per scopi sociali o umanitari
- Ad altre confessioni religiose che dovranno utilizzare i fondi per scopi religiosi o caritativi
Per esprimere la propria scelta di destinazione all’8 per mille occorre compilare l’apposita scheda con i propri dati ed apporre la firma in corrispondenza della casella preferita. (attenzione a non uscire dai bordi della relativa casella pena l’annullamento della preferenza).
5xmille
Il 5xmille viene ripartito fra associazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale, associazioni e fondazioni di promozione sociale, enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, comuni e associazioni sportive dilettantistiche.
2xmille
Il contribuente può destinare una quota pari al 2xmille della propria imposta sul reddito a favore di uno dei partiti politici iscritti nella seconda sezione del registro di cui all’articolo 4 del decreto legge 28 dicembre 2013, n. 149, e il cui elenco è trasmesso all’Agenzia delle Entrate dalla “Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti
politici”.
Per saperne di più:
https://www.8xmille.it/