11 febbraio 2024
32ª Giornata del MALATO
«Non è bene che l’uomo sia solo»
Come ricordato, nelle Ss. Messe del mattino di domenica 11 febbraio 2024 verrà amministrato il sacramento dell’unzione dei malati:
- Chignolo alle ore 9.00
- Oneta alle ore 10.00
- Gorno alle ore 10.30
- Cantoni alle ore 11.00.
“Questo sacramento conferisce al malato la grazia dello Spirito Santo; tutto l’uomo ne riceve aiuto per la sua salvezza, si sente rinfrancato dalla fiducia in Dio e ottiene forze nuove contro le tentazioni del maligno e l’ansietà della morte; egli può così non solo sopportare validamente il male, ma combatterlo, e conseguire anche la salute, qualora ne derivasse un vantaggio per la sua salvezza spirituale; il sacramento dona inoltre, se necessario, il perdono dei peccati e porta a termine il cammino penitenziale del cristiano”
(n. 6 delle introduzioni al Rituale dell’Unzione degli Infermi).
A chi si deve dare l’Unzione degli infermi.
(nella parte introduttiva del Rituale dell’Unzione degli Infermi si trovano pure indicazioni per l’amministrazione di questo sacramento)
1. Per la gravità del male
L’Unzione si deve dare agli infermi, dice l’epistola di san Giacomo, perché ne abbiano sollievo e salvezza. Con ogni premura quindi e con ogni diligenza si deve provvedere al conferimento dell’Unzione a quei fedeli, il cui stato di salute risulta seriamente compromesso per malattia o vecchiaia. Per valutare la gravità del male, è sufficiente un giudizio prudente o probabile, senza inutili ansietà; si può eventualmente interpellare un medico.
2. Ripetizione del sacramento.
Il sacramento si può ripetere qualora il malato guarisca dalla malattia nella quale ha ricevuto l’Unzione, o se nel corso della medesima malattia subisce un aggravamento.
3. Operazione chirurgica.
Prima di un’operazione chirurgica, si può dare all’infermo la sacra Unzione, quando motivo dell’operazione è un male pericoloso.
4. Vecchiaia.
Agli anziani, per l’indebolimento accentuato delle loro forze, si può dare la sacra Unzione, anche se non risultano affetti da alcuna grave malattia.
5. Bambini.
Anche ai bambini si può dare la sacra Unzione, purché abbiano raggiunto un uso di ragione sufficiente a far loro sentire il conforto di questo sacramento. Nella catechesi sia pubblica che familiare si abbia cura di educare i fedeli a chiedere essi stessi l’Unzione e, appena ne verrà il momento, a riceverla con fede e devozione grande, senza indulgere alla pessima abitudine di rinviare la ricezione di questo sacramento. Anche a tutti coloro che prestano servizio ai malati si spieghi la natura e l’efficacia del sacramento dell’Unzione.
6. Casi particolari
Quanto ai malati che abbiano eventualmente perduto l’uso di ragione o si trovino in stato di incoscienza, se c’è motivo di ritenere che nel possesso delle loro facoltà essi stessi, come credenti, avrebbero chiesto l’Unzione, si può senza difficoltà conferir loro il sacramento.
I malati hanno nella Chiesa una missione particolare da compiere e una testimonianza da offrire: quella di rammentare a chi è in salute che ci sono beni essenziali e duraturi da tener presenti, e che solo il mistero della morte e risurrezione di Cristo può redimere e salvare questa nostra vita mortale.
Approfondimenti:
https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/sick/documents/20240110-giornata-malato.html