Elezioni Europee 8-9 giugno 2024

Strumenti utili per avvicinarsi al voto
suggeriti dalla Diocesi di Bergamo

 

Alla vigilia dei due importanti appuntamenti dell’8 e 9 giugno 2024, con 164 comuni della provincia di Bergamo che andranno a votare i loro futuri amministratori e i 76 membri italiani del nuovo Parlamento Europeo, si mettono a disposizione considerazioni e spunti di riflessione frutto di una condivisione tra uffici della curia diocesana e in ascolto delle tante iniziative di formazione e confronto proposte in questi mesi a più voci sui nostri territori.

L’obiettivo è così mettere in luce, a partire dalle Terre Esistenziali della riforma diocesana, alcuni punti che riteniamo vadano attenzionati dalle nostre comunità.

Come hanno ricordato recentemente anche i nostri Vescovi lombardi:

“l’assunzione di responsabilità da parte dei cristiani e delle persone serie, capaci, oneste in politica è particolarmente urgente in questo tempo. L’interessamento e l’impegno diretto in politica è una doverosa espressione della cura per il bene comune. L’indifferenza che induce all’astensionismo, il giudizio sommario che scredita uomini e donne impegnati in politica sono atteggiamenti che devono essere estranei alla comunità cristiana.”

 

 

Come si vota in Italia alle europee

Per votare in Italia, bisogna aver compiuto 18 anni. Tutti i cittadini italiani che hanno raggiunto questa età sono automaticamente registrati nelle liste elettorali. Questo limite di età si applica a tutte le elezioni (nazionali, locali ed europee) e ai referendum. Inoltre, i cittadini italiani residenti in un altro Stato membro dell’UE possono scegliere di votare nel paese di residenza, a patto che siano rispettate determinate condizioni.

In base alla legge elettorale europea, tutti i paesi membri dell’Unione Europea devono adottare un sistema elettorale proporzionale. Questo sistema assicura che l’assegnazione dei seggi al Parlamento Europeo avvenga in modo proporzionale ai voti ricevuti dalle liste dei candidati. In Italia, viene utilizzato il voto di preferenza: gli elettori possono esprimere da una a tre preferenze all’interno della stessa lista e, per promuovere la parità di genere, nel caso di due o tre preferenze, devono votare candidati di sesso diverso. Una volta determinato il numero di seggi spettanti a ciascuna lista in ogni circoscrizione, vengono proclamati eletti i candidati che hanno ricevuto il maggior numero di voti di preferenza.

Secondo quanto stabilito dal regolamento dell’Eurocamera, in caso di elezione al Parlamento Europeo i candidati dovranno scegliere se restare a Bruxelles o tornare in Italia (il mandato nazionale è incompatibile con quello europeo). In questo caso saranno ripescati dalle liste degli esclusi degli stessi partitti e sostituti. Non è dunque detto che il voto dato a coloro che nei vari partiti svolgono già incarichi istituzionali in Italia, vada poi ad altri dello stesso partito in caso di rinuncia. Questo sistema dovrebbe riflettere fedelmente la volontà popolare nel risultato elettorale. Questi criteri mirano a garantire che i candidati siano idonei a rappresentare gli interessi dei cittadini europei nel Parlamento europeo.

 

 

 

Maggiori approfondimenti sul portale della Diocesi di Bergamo:
https://diocesibg.it/riflessioni-e-proposte-in-vista-delle-prossime-elezioni-amministrative-ed-europee/