Sabato 27 maggio 2023 a Bergamo sono ordinati 9 novelli sacerdoti, tra cui don Marco Nicoli, la cui famiglia è originaria della Plazza di Oneta.
Avremo la grazia di averlo in mezzo a noi per una sua prima messa domenica 4 giugno 2023 alle 10,00 nella chiesa della Plazza.
Riportiamo di seguito un suo personale racconto del cammino vocazionale percorso.
Sono don Marco Nicoli, nato il 30 marzo 1996 ad Alzano Lombardo.
Sono originario della parrocchia di Desenzano al Serio, nella quale ho ricevuto i sacramenti, e dall’adolescenza ho iniziato a frequentare la parrocchia di Albino, fino a sentirla “casa”.
Come non ricordare, però, anche le Messe alle 8:00 alla chiesetta di Santa Maria, in Comenduno, e tutte le esperienze vissute in oratorio, sia al CRE che ai campi.
La scelta di entrare in Seminario è nata verso la fine del liceo, dopo diversi anni dalla morte di mio papà.
Lo avevo visto affrontare la sua malattia con il Rosario in mano e sempre pronto a donare un sorriso, per tranquillizzare chi si preoccupava per lui.
Sorriso che fino all’ultimo ha portato in volto.
Spinto ad approfondire e riflettere su quanto avevo visto, in me è nato il desiderio di comprendere da dove provenisse quel sorriso, che mi trasmetteva sicurezza e pace, fino a desiderare di sperimentarlo.
Cosa avrei potuto fare se non imitare chi ho avuto davanti?
Ho, così, preso in mano anche io il rosario, cercando di sgranarlo qualche volta in più.
Il mio cammino è cominciato in questo modo, non tanto cercando subito Dio, quanto piuttosto quel sorriso e quella pace che tanto desideravo.
Mi lasciavo guidare da questo desiderio, che mi ha portato ad amare sempre un poco di più la fonte di quello che desideravo: il Padre.
Perché, del resto, non potevo vivere anche io, per tutta la vita, questa pace?
Arriviamo così al tempo del Seminario.
Ricordo con grande affetto e gratitudine i giovedì mattina durante il secondo anno di SVG, in cui andavo alla comunità Palazzolo di Grumello delle Suore delle Poverelle, per dedicare tempo ad un gruppo di ragazzi autistici.
Altra esperienza importante è stato il servizio pastorale presso la comunità di Terno d’isola, come quella ad Alzano Lombardo in Seconda teologia.
In Terza teologia, invece, non ho prestato servizio pastorale in qualche parrocchia, ma ho accompagnato un gruppo di ragazzi di V liceo del seminario durante il loro anno di discernimento vocazionale.
Un’esperienza che non posso proprio tralasciare è quella vissuta presso la comunità Emmaus di Chiuduno.
Ho condiviso qualche settimana con dei ragazzi, coetanei e più grandi, impegnati in un cammino di liberazione dalla tossicodipendenza.
Se dovessi riassumere in una parola l’intera esperienza, probabilmente direi “lavoro”.
Proprio il lavoro nei campi era via privilegiata e fruttuosa di condivisione di vita: ho potuto ascoltare moltissime storie, fatte di errori, di cadute, di affetti, di sostegno e di coraggio.
Infine, oramai da qualche mese, sto prestando servizio nell’Unità Pastorale delle parrocchie di Casazza, Gaverina, Monasterolo e San Felice.
Vorrei concludere citando un passo di un’opera di San Giovanni della Croce.
Ho “incontrato” questo santo a cavallo tra la seconda e la terza teologia, trovando in lui un faro per il mio cam-mino.
Nella sua opera “Fiamma d’amor viva”, nella quale racconta l’rincontro tra l’uomo e Dio per mezzo dello Spirito Santo, l’ingresso dell’uomo nella vita trinitaria.
San Giovanni della Croce giunge a dire che l’amore di Dio trasforma tutte le ferite dell’uomo in ferite d’amore, perché tutto l’uomo sia amore, come Dio stesso è.
L’amore di Dio trasforma tutto e tutti, perché ogni uomo, in ogni sua ferita, possa essere finestra, sul mondo, di quella luce che solo Dio dona.
Per fare questo, Dio si mette in cammino con l’uomo e lo riveste di tutto quello di cui ha bisogno.
Ogni persona incontrata fino ad oggi è stata una finestra di luce sul mio cammino, ogni storia ascoltata è divenuta bagaglio da trasportare sul “carretto”, tesoro da donare a chi incontrerò per via.
Ogni ferita, che il cuore conserva, è stata occasione di incontro, con Dio e gli altri, perché trasformata in fonte secondaria della vera Fonte.
Quando il 27 maggio 2023 salirò i gradini che conducono all’altare della cattedrale di Bergamo, in ogni passo, sentirò di essere sostenuto da tutto questo, perché in ogni ricordo, in ogni volto, Dio respira di nascosto.
don Marco Nicoli
Per conoscere meglio don Marco: